top of page

La piazza prove

 

 

 

Un tempo, nei primi anni di apertura del cineteatro, il Politeama ospitò al suo interno spettacoli circensi, che si svolsero numerosi, con cadenza quasi annuale, dal 1914 al 1936.

Questo è stato possibile grazie alla particolare struttura del palcoscenico e del sottopalco: l’architetto Frigerio studiò nei minimi dettagli le modalità per fare entrare animali di grandi dimensioni all’interno del teatro realizzando sul fronte secondario un grande portale di accesso al sottopalco.

Questo fu realizzato in legno con una struttura a travi e pilastri completamente smontabili per permettere appunto l’accesso in sala ad ogni tipo di animale. Qui infatti si era pensato a un sistema di sedute smontabili che in queste occasioni potessero lasciare spazio all’esibizione. Era dunque un sistema molto particolare e innovativo quello proposto nel 1910 da Frigerio.

Questa caratteristica del cineteatro ci ha portato, in fase progettuale, a domandarci come reinterpretare, in chiave contemporanea, tale particolarità storica, compatibilmente con le esigenze della scuola di danza da noi proposta.

 

Si è pensato di sfruttare questa grande sala della platea anche come luogo diurno, in modo tale che venisse usato a pieno e non solo per le rappresentazioni e gli spettacoli serali. Inoltre l’idea che la sala della platea già un tempo fosse adattabile a trasformarsi in spazio per lo spettacolo ci ha portato a pensarla come un luogo in cui, durante gli orari scolastici, potesse essere utilizzata come spazio per le prove di danza.

L’abbiamo definita poi con il nome di piazza, per richiamare l’idea che fosse al tempo stesso spazio per le prove ma anche spazio pubblico, visibile a tutti, al centro tra le due attività pubbliche disposte al piano terra, biblioteca e cafè. Risulta inoltre visibile sia dall’esterno, attraverso le grandi aperture esistenti, sia dall’interno, essendo disposta lungo l’asse tra i due ingressi principali, al centro dei sistemi di rampe di connessione degli spazi scolastici.

 

Si è dunque optato, riprendendo l’idea del Frigerio delle sedute smontabili, di proporre un sistema di sedute scorrevoli, che sfruttasse lo spazio del sottopalco come luogo per riporle nei momenti in cui la platea diventi spazio per le prove di danza.

Questo sistema, studiato dall’azienda Ezcaray International, prevede l’inserimento nel solaio esistente dei binari realizzati con profilati in acciaio sui quali possono scorrere le sedute, per mezzo di rotelle collegate a un sistema motorizzato.

Una volta che le sedute vengono riposte nel sottopalco, la parte del binario viene riempita da blocchetti in legno in modo tale da ricomporre la superficie del pavimento che, a questo punto, diventa adatta per la danza.

 

Questa piazza prove presenta inoltre ulteriori peculiarità; essa è chiusa ai suoi lati da vetri che, isolandola acusticamente, permettono allo stesso tempo di renderla visibile dagli spazi che le gravitano attorno.

 

Inoltre per risolvere i problemi di aerazione e di illuminazione di questo spazio si è optato per riprendere la soluzione già proposta nel 1910 dall’architetto Frigerio, il quale aveva progettato a chiusura della sala una grande cupola apribile con travi in legno. Questa era stata successivamente chiusa quando, dal 1985, il cineteatro ha iniziato ad essere spazio per le sole rappresentazioni cinematografiche e aveva dunque la necessità di essere uno spazio totalmente buio.

 

Per la riapertura del lucernario abbiamo proposto una nuova struttura, realizzata in acciaio e policarbonato, in modo tale da essere il la più leggera possibile. Essa porta luce all’interno, senza intaccare le decorazioni originali, attraverso le cinque aperture del soffitto che già un tempo svolgevano questa funzione.

 

Questo spazio è stato dunque valorizzato, riportandolo in parte alla condizione originale che lo caratterizzava e adattandolo, al tempo stesso, alla nuova funzione per cui è previsto. Esso diventa fulcro dell’intero progetto, spazio per eccellenza della danza in cui la vista del cielo, attraverso le decorazioni liberty gia presenti, gli conferisce un’ulteriore dimensione di immaginario.

bottom of page